Dall’inizio della pandemia sono ormai passati 2 anni ed è normale che dopo molte corse ai ripari innescati dallo stato di emergenza si inizi ad abbassare la guardia sulle procedure di sanificazione e disinfezione.
Infatti fa parte dell’essere umano “adattarsi” anche a condizioni di emergenza abbassando il senso di pericolo quando lo stimolo è protratto per molto tempo.
Ed invece mai come ora è necessario mantenere alta l’attenzione sulla pulizia degli ambienti di lavoro, degli spazi commerciali ma anche di quelli privati.
Sono innumerevoli le testimonianze nella storia su come semplici misure di igiene personale ed ambientale abbiano migliorato se non addirittura debellato l’insorgenza di malattie batteriche o virali.
Certo questo non significa voler creare inutili allarmismi o per estremo igienizzare eccessivamente i propri ambienti, cose che diventerebbero addirittura contro producenti perché ricordiamoci che moltissimi batteri “buoni” sono indispensabili per la nostra vita.
Tutti noi ci auspichiamo di poter tornare il più velocemente possibile alla normalità ma la storia ci deve insegnare a mantenere le best practice acquisite per scongiurare l’insorgenza di eventi simili.
Il nostro lavoro. infatti, ci permette ogni giorno, di vedere come le attività che hanno inserito nella propria routine, regolari procedure di sanificazione ne traggano beneficio per aumentare la sicurezza nel luogo di lavoro sia per titolari, per i dipendenti che per i clienti che frequentano uffici o locali aperti al pubblico.
In tal senso riportiamo gli aspetti importanti da tenere in considerazione in tal senso:
- Valutazione del contesto: prima di tutto è necessario valutare di quale contesto stiamo parlando, che tipo di postazione di lavoro, quali tipi di superfici e materiali sono presenti, che uso ne viene fatto, con che frequenza gli spazi vengono frequentati e le superfici che vengono toccate. Si puntualizza l’importanza della pulizia e del ricambio d’aria.
- Attività di pulizia: la maggior parte delle superfici e degli oggetti necessita solo di una normale pulizia ordinaria, mentre tutte le pari soggette ad elevato contatto dovranno essere puliti e disinfettati utilizzando prodotti disinfettanti con azione virucida.
- Prodotti da utilizzare: come ormai tutti sanno i prodotti sicuri per la disinfezione sono specifici e regolamentati e cambiano in base al materiale della superficie da trattare.
- Misure organizzative: definire una procedura, registrare, informare, corretta sequenza delle operazioni …
- Sanificazione di abiti o tessuti: ricordiamo che anche abiti e tessuti, come tende, tappeti, poltrone, divani ecc… devono essere trattati con le procedure corrette come, il vapore secco, al fine di tutelare abiti e tessuti.
- Tecniche di generazione in situ (con vaporizzazione): si tratta dell’ozono, del cloro attivo e del perossido d’idrogeno applicati mediante vaporizzazione/aerosolizzazione.
Teniamo a fare una precisazione in merito a quest’ultimi, il rapporto ISS del 2020 affermava che “tali procedure di sanificazione non sono assimilabili a interventi di disinfezione” si tratta, infatti, di sostanze generate in situ che non sono autorizzate come disinfettanti.
Da rilevare che, nonostante tale posizione preclusiva (anche sul versante dei rischi nell’uso di queste sostanze), poi una circolare ne disciplina l’uso, affermando che “tali procedure possono essere utilizzate per finalità di sanificazione, intesa in questo caso come il complesso di procedimenti e operazioni atti a rendere sani determinati ambienti mediante la pulizia e il controllo e il miglioramento della qualità dell’aria” per cui non sono sufficienti da soli ai fini della disinfezione ma possono sicuramente essere utilizzati come coadiuvanti.
Work Service è organizzata e attrezzata per eseguire procedure di sanificazione in totale sicurezza ed autonomia valutando di volta in volta il contesto e le necessità organizzative dei propri clienti.
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Non crederci solo sulla parola, mettici alla prova!
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